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2008 anno Europeo del dialogo interculturale Approfondimenti e strumenti di lavoro
L’ Unione Europea ha proclamato il 2008 “Anno europeo del dialogo interculturale”, significativamente dopo aver definito il 2005 “Annoeuropeo della cittadinanza attraverso l’educazione”, il 2006 “Anno europeo della mobilità dei lavoratori” e il 2007 “Anno europeo delle pari opportunità per tutti” www.europa.eu.
È un percorso consequenziale con il quale si vuol accrescere visibilità, efficacia e coerenza ai programmi comunitari (fra questi il “Programma per la cittadinanza 2007-2013”) tesi a favorire il dialogo, non sempre facile, tra le varie culture presenti in un’Europa profondamente interessata dai fenomeni
migratori.
Invitiamo tutti i soci dell’AIIG – specialmente chi opera nella scuola e ha sempre più a che fare con alunni stranieri – a vivere e a far vivere con profitto le proposte della Ue. I materiali ed i sussidi non mancano: fra i più recenti e interessanti meritano attenzione quattro volumi pubblicati nella seconda metà del 2007.
Innanzi tutto il XVII Rapporto sull’immigrazione. Il contributo di quest’anno della Caritas Migrantes inizia proprio con un preciso riferimento all’ “Anno
del dialogo interculturale” e una disamina dettagliata della situazione europea precede quella relativa all’Italia. All’aspetto quantitativo si unisce l’analisi qualitativa ed il lavoro richiama le tematiche di un’altra importante ricerca della Fondazione Migrantes – il Rapporto Italiani nel mondo 2007 – nella quale il problema del dialogo interculturale si pone in relazione ai molti milioni di nostri connazionali, con o senza cittadinanza italiana, che, da poco tempo o da più generazioni, vivono all’estero . Non dobbiamo infatti dimenticare mai che – da
fine Ottocento agli anni Sessanta del Novecento – si sono avuti grandi esodi i quali, in momen- ti diversi, hanno riguardato tutta la Penisola e dobbiamo insegnare ai nostri alunni che l’emigrazione continua anche oggi. Ci si riferisce, soprattutto,a giovani qualificati i quali, purtroppo, nel nostro Paese,
non trovano un lavoro adeguato alla loro preparazione, oppure a imprenditori, a manager e a maestranze il cui impegno lavorativo si collega ai processi di delocalizzazione produttiva delle nostre imprese all’estero.
La presenza straniera in Italia, ormai diffusa ovunque, ha toccato in modo rilevante soprattutto le aree metropolitane ed i territori economicamente più
sviluppati della penisola. Al riguardo i geografi del nostro Paese hanno dato alle stampe una corposa opera miscellanea in cui è compendiata buona parte dei temi toccati recentemente dalla nostra disciplina in materia di migrazioni.
La raccolta, intitolata Verso uno spazio multiculturale, è stata curata da Pio Nodari (Università di Trieste) e da Graziano Rotondi (Università di Padova) www.patroneditore.com.
Si ricorda da ultimo che l’AIIG ha sponsorizzato e ospitato nella collana “Ambiente Società Territorio” www.carocci.it la traduzione, a cura di Dino Gavinelli, del libro di un maestro della geografia, Armand Frémont, Aimez-vous la- géographie? L’opera, intitolata Vi piace la geografia?, introduce i lettori ai temi cari al grande studioso francese: quelli dello spazio vissuto. È lo spazio della cittadinanza di tutti e del dialogo interculturale al quale si rifanno le proposte dell’Unione Europea per il 2008 e per gli anni a venire.