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Nuove proposte di lavoro da “Geologia e turismo in val Maira” e da “Un territorio da gustare” nel parco nazionale della Majella
L’Anno Internazionale del Pianeta Terra interpella i docenti di geografia annodelpianetaterra.it anche in merito a quello che possiamo definire, con uno slogan, “fare turismo per capire”: una pratica che dovrebbe essere appresa, oltre che con esperienze familiari, con i “viaggi di istruzione” e le “lezioni
itineranti”. Sovente, tuttavia, tali attività didattiche si traducono in esperienze dispersive alle quali corrisponde anche una notevole spesa per le famiglie accanto ad una inutile perdita di ore di lezione in quanto gli alunni non ottengono particolari vantaggi formativi da queste iniziative effettuate al di fuori delle aule.Il problema si pone in particolare per la conoscenza di un ambiente come la montagna, così lontano dal vissuto quotidiano di molti alunni e delle loro famiglie.Un importante contributo a “fare turismo per capire” – nello spirito dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra che non può certamente esaurirsi nel 2008 – è stato offerto da una tre giorni (11-13 luglio 2008) nel Cuneese cominciata a Fossano con il convegno: Il richiamo del paesaggio: da “Le Alpi” di Federico Sacco al turismo geologico, al quale ha fatto seguito un’esperienza di Turismo geologico in valle Maira.
L’iniziativa non è la prima del genere per il Piemonte e, sia quest’anno che nel 2007 (v. n. 1 2008, p. 44 della nostra rivista), vi hanno partecipato alcuni soci dell’AIIG.Questa non è la sede per dilungarsi nella presentazione dell’interessante tre giorni piemontese per la quale si rimanda ai siti www.naturaocccitana.it, www.meridiani.net www.fiepiemonte.it,
ma per segnalare due attori a cui questa e molte altre esperienze di lavoro sul campo hanno fatto riferimento che, grazie anche alle loro ramificazioni
regionali, propongono iniziative alle potrebbero – anzi dovrebbero – aderire sia i singoli soci dell’AIIG che le nostre sezioni. Ci si riferisce da un lato all’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici fra i cui meriti si cita il Repertorio dei Musei di Scienze della Terra www.museo.apat.it che – come si legge nella home page – considera “sia i musei tradizionali
(musei al chiuso, ex situ), sia quelli all’aperto, in situ (includendo in questa dicitura i musei del territorio, gli ecomusei ed i musei diffusi)”;
dall’altro all’Associazione Italiana di Geologia e Turismo < www.geologiaeturismo.it > presieduta dal prof. Mario Panizza, ben noto anche tra i geografi,
docente di Geomorfologia Applicata e di Fondamenti di Paesaggio Culturale nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Alla tre giorni piemontese ha
brillantemente presentato queste due importanti realtà Myriam D’Andrea, mentre in occasione di un’analoga manifestazione al Parco nazionale della Majella, tenutasi il 18 luglio, sono intervenuti per l’APAT Francesca Lugeri, con una relazione sul tema “L’anno Internazionale del Pianeta Terra” e, per
l’Associazione Italiana di Geologia e Turismo, Enrico Miccadei (Università “G. d’Annunzio” di Chieti) che ha parlato di “Geologia e turismo in Abruzzo e
Majella”. In Abruzzo sono state significativamente presentate anche relazioni su temi enogastronomici fra le quali si segnala quella del collega Armando
Montanari – docente di Geografia del Turismo all’Università “La Sapienza” di Roma – sul tema “Gusto della geografia o geografia del gusto?”.
A partire dall’Anno Internazionale del Pianeta Terra la collaborazione con l’APAT e con l’Associazione Italiana di Geologia e Turismo potrebbe essere utile
anche per rinnovare e rivitalizzare i programmi delle nostre sezioni regionali e provinciali alla luce di quanto ci hanno insegnato i “padri” dell’AIIG con
la giustamente famosa settimana geografica di Bressanone del 1955: uno dei momenti fondativi dell’associazione con il quale ha preso avvio la serie.