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L’EDITORIALE
Il nostro impegno continua nonostante le difficoltà
Il presidente Gino De Vecchis, con alcuni membri del consiglio nazionale sta profondendo un notevole impegno per far sì che alla nostra disciplina venga riconosciuta la collocazione che riteniamo debba meritare nella scuola secondaria di secondo grado i quali sono ormai in uno stadio avanzato di preparazione.
Purtroppo, come si potrà notare dalla lettura delle sue riflessioni, la situazione attualmente non è delle migliori; ciò preoccupa la nostra Associazione impegnata da oltre mezzo secolo in una continua e capillare attività di formazione, di aggiornamento e di divulgazione del sapere geografico nella società italiana con convegni di studio, escursioni scientifiche, pubblicazioni: prima fra tutte la rivista che a dicembre raggiungerà i cinquant’anni di vita.
Al Cinquantenario della rivista dedicheremo l’ultimo numero del 2005, mentre il prossimo, con ampi stralci in francese, sarà presentato al Festival della Geografia di Saint Dié les Vosges (paese invitato d’onore l’Italia) e per questo verrà dedicato ad alcuni aspetti e problemi della nostra penisola. Vari autorevoli studiosi hanno accettato di scrivere articoli per tale numero che riceverete dopo le vacanze estive e dopo il 48° Convegno Nazionale che si terrà in Molise: regione alla quale viene dedicato un articolo in questo fascicolo (pp. 35-38). Aspettiamo molte presone a Campobasso e ci attendiamo una nutrita partecipazione anche al Festival di Saint Dié.
Carlo Brusa
Sergio Conti, ordinario di Geografia Economica all’Università di Torino, Assessore regionale del Piemonte.
A seguito del rinnovo della giunta regionale piemontese dopo le elezioni dello scorso mese di aprile, il collega Sergio Conti è stato nominato Assessore alle Politiche territoriali (urbanistica, pianificazione territoriale, edilizia residenziale), beni ambientali del Piemonte. Sono deleghe di estrema importanza e particolarmente delicate, attribuite a una persona competente nell’affrontare i problemi del territorio come è uno studioso di geografia. Facciamo i nostri più vivi complimenti al collega ben noto per l’interesse scientifico delle sue ricerche e per l’impegno profuso nei confronti della comunità dei geografi. Attualmente Conti è Vicepresidente della Società Geografica Italiana e ha assunto il compito di coordinatore delle attività dei sodalizi geografici italiani al Festival della Geografia di Saint Dié les Vosges.
Carlo Brusa
I pericoli della Riforma in atto
Chiudevo l’editoriale del numero precedente (e chiuderò anche questo) con l’invito a una riflessione serrata sull’insegnamento della Geografia nella scuola. In realtà l’attenzione a tale tema basilare è stata sempre forte, talmente forte da costituire una delle motivazioni principali dell’istituzione nel 1954 dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia. E ancor prima non era mancato un dibattito sull’argomento, come documentato da tanti interventi nei Congressi Geografici e dalla presenza di alcune riviste didattiche, pubblicate all’inizio del Novecento. L’AIIG, da parte sua, ha continuamente sviluppato le tematiche relative all’insegnamento in tutti i suoi molteplici aspetti, da quelli metodologici a quelli istituzionali. La lettura del bel contributo di Giuseppe A. Staluppi (“50 anni tra ricerca e didattica. Materiali per una storia dell’AIIG”, pubblicato nel Semestrale dell’Univ. di Roma “La Sapienza”), che si può scaricare dal sito , ne offre chiara testimonianza.
Molti dei problemi relativi alla presenza e alla collocazione della disciplina geografica nel panorama della scuola italiana sono derivati dalla Riforma del 1923 di Giovanni Gentile, che recepì la distinzione tra cultura umanistica e cultura scientifica, dettata dall’Idealismo. Infatti la Geografia (sulla cui considerazione come disciplina-ponte è accesa una vivace diatriba all’interno della stessa comunità dei geografi) o si trova a essere compresa nel settore umanistico, ma in posizione del tutto defilata, oppure viene relegata fra le materie tecnico-scientifiche, anche qui con una collocazione subalterna alle Scienze. L’Istituto Tecnico Commerciale e alcuni Istituti Professionali hanno rappresentato l’unica area di completezza, con una classe di concorso autonoma. Quest’area, peraltro già molto limitata, nel corso degli ultimi decenni, con l’affermarsi di innumerevoli sperimentazioni e con la diminuzione delle cattedre, è stata progressivamente erosa e compressa; vibranti sono state a questo proposito le denunce dei miei predecessori Giorgio Valussi e Peris Persi. Con l’attuale Riforma la situazione sta degenerando ulteriormente; un segnale in tal senso è rilevabile nel Liceo Economico, dove la Geografia compare con Scienze in un’unica denominazione, che vede abbinati contenuti di Geografia umana ed economica, Chimica, Biologia e Scienze della Terra. L’AIIG, insieme a tutte le altre associazioni geografiche, ha evidenziato con forza agli organismi istituzionali la gravità di tale decisione. In particolare l’Associazione, nulla volendo lasciare di intentato, ha chiesto al Ministro un incontro, con l’auspicio di giungere a una modifica della situazione che si sta delineando.
Constatare che la Geografia, indispensabile strumento culturale, debba ancora attendere di vedersi assegnata la degna e identitaria collocazione che le spetta in ogni grado di scuola è certo motivo di dispiacere e di preoccupazione, ma s’impone come motivo di profonda riflessione per tutti noi.