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L’ EDITORIALE Crisi economica, recessione, mancanza di lavoro, TFA e altro
In questo tempo di crisi e di recessione dalle quali, purtroppo, non si prevede un’uscita a breve, trovare un posto di lavoro per i giovani è particolarmente difficile. I dati diffusi dall’istat ci dicono che a febbraio 2012 il numero di chi cercava lavoro era salito a duemilioni e trecentomila persone.
Emblematico è anche il titolo di un articolo apparso su “avvenire” del 7 marzo 2012 (p. 7): “laureati e scontenti. Il lavoro è un sogno.
Dal 2008 raddoppiati i disoccupati: sono il 19.6%”. il problema tocca direttamente molti dei nostri soci più giovani da anni in attesa di un’occupazione, anche a tempo determinato, ma, come avviene nella scuola, almeno in grado di garantire la salvaguardia di precisi diritti e di chiare forme di protezione.
Le numerose lettere che arrivano alla rivista e ai dirigenti nazionali non fanno che acuire la sofferenza di chi, come lo scrivente, in qualità di genitore, vive “sulla propria pel- le” questa situazione di disagio. L’argomento più dibattuto – e affrontato con grande impegno dalla Presidenza nazionale, ma senza per ora ottenere i risultati sperati in sede ministeriale – riguarda la possibilità di accedere all’insegnamento della Geografia, Classe a039, da parte dei do- centi della Classe a060, scienze naturali. Il problema dei giovani tocca parecchi soci dell’AIIG che, in questi anni difficili, devono aiutare i figli, non di rado ultra trentenni e con bambini piccoli, sia finanziariamen- te, sia assumendo il ruolo di nonni, spesso a tempo pieno. Questi interventi sono indispensabili per consentire ai “ragazzi” – in molti casi brillantemente laureati e, non di rado, anche con un titolo di dottore di ricerca – di sbarcare il lunario con lavori quasi sempre frantumati, precari, al di sotto della qualificazione e delle aspettative di chi li svolge e con compensi insufficienti al mantenimento di una famiglia. Queste situazioni danno origine alle cosiddette nuove forme di migrazione qualificata all’estero e dal sud al nord del Paese e toccano anche non pochi laureati e dottori di ricerca, compresi vari geografi del Centro-sud che trovano posto per insegnare la nostra disciplina (Classe a039) nel nord in mancanza di candidati locali con i requisiti previ- sti dalla normativa vigente. in questa difficile situazione un barlume di speranza è costituito dalla
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 21 marzo 2012 del d. m. n. 31: “definizione dei posti disponibili a livello nazionale per le immatricolazioni ai corsi di Tirocinio Formativo attivo per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, per l’anno accademico 2011-2012”.
I corsi di Tirocinio Formativo attivo (TFa), che inizieranno il prossimo autunno, daranno la possibilità a poco più di ventimila laureati, spesso non più giovanissimi, di con seguire l’abilitazione all’insegnamento dopo alcuni anni in cui ciò era divenuto impossibile a seguito della chiusura delle ssis. Gli abilitati avranno maggiori opportunità di lavoro a tempo determinato e – in un futuro che si spera e pensa essere non troppo lontano – potranno accedere ad un concorso a cattedra per avere, finalmente, un lavoro a tempo indeterminato. Come si vede il percorso per arrivare ad esercitare stabilmente una professione appassionante, ma non tra le più remunerate rispetto all’impegno che richiede, oggi non è né facile né breve.
I bandi per l’ammissione ai corsi TFa interesseranno circa duecentomila candidati, c’è chi dice duecentocinquantamila. nei prossimi mesi si attiverà la complessa macchina dei test di sbarramento e delle successive prove di ingres- so. speriamo che l’ammissione ai corsi sia il meno possibile legata alla casualità, ma il rischio non è campato per aria, vista l’enorme discrepanza che si prevede ci sarà, al- meno in alcune sedi e per determinate classi di abilitazione, tra il numero dei candidati alla prova di ammissione e quello dei posti messi a concorso.
Inoltre la distribuzione dei posti non è sempre equilibrata e corrispondente ai bisogni del territorio. Molte Università, principalmente del nord, non si sono rese conto dell’ingiustizia perpetrata soprattutto ai danni dei loro studenti, decidendo di non attivare alcuni corsi o di attivarli per un numero assai ridotto di posti rispetto ai bisogni della scuola e ai candidati presenti sul territorio. valga per tutti, ma il caso non è il più eclatante (si vedano ad es. le discipline aziendali, giuridiche ed economiche), la classe a039. i posti per il TFa di Geografia, nelle regioni del nord ovest – ricche di sedi universitarie e con le prestigiose scuole geografiche di Genova, milano e Torino – sono solo 20 e unicamente presso l’Università di milano. Si noti che la lombardia conta quasi 10 milioni di abitanti, il Piemonte, con la val d’aosta, arriva a circa 4 milioni e 500 mila abitanti e la liguria ne ha più di un milione e seicentomila. In ben altra situazione versano ad esempio le marche – con qualche decina di migliaia di abitanti in meno della liguria – dove è stato bandito lo stesso numero di posti della lombardia ripartiti in ugual misura tra le Università di macerata e di Urbino.
L’articolo di alessandro santini a p. 29 documenta alcuni di questi squilibri che si spera possano essere corretti con i corsi TFa per l’anno 2012-2013, sempre che il ministero decida di attivarli.