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I soci crescono numericamente e aumenta la rappresentanza dei giovani
Molti dirigenti regionali e provinciali ci hanno richiesto varie copie del numero 1 del 2005 della nostra rivista da consegnare ai nuovi soci. Ambiente Società Territorio. Geografia nelle Scuole scarseggia anche presso la direzione e presso la presidenza nazionale e questo nonostante siano state stampate alcune centinaia di fascicoli in più del numero dei soci del 2004. È un segnale incoraggiante e collegato al forte aumento, in varie sezioni, del numero dei soci giovani: sono soprattutto dottorandi di ricerca in discipline geografiche e laureati che frequentano le scuole di specializzazione per l’insegnamento nella scuola secondaria, ma non mancano gli studenti, soprattutto universitari. Auspichiamo che questa tendenza – favorita anche dal bassissimo costo annuo dell’Associazione per i giovani (10 € con diritto a ricevere la rivista) – venga favorita dall’impegno di tutte le dirigenze regionali. Queste, comunque, non devono neppure perdere di vista i rinnovi delle quote associative che talvolta non sono effettuati dagli interessati spesso per dimenticanza – inconveniente superabile con un opportuno contatto – ma in qualche caso purtroppo anche per una certa latitanza nelle iniziative in sede locale.
Carlo Brusa
Dalle attività sul campo dei Convegni Nazionali alla Prima Escursione Nazionale dell’AIIG e alla partecipazione al Festival Internazionale di Geografia
Grazie alle molte escursioni dell’ultimo Convegno Nazionale abbiamo conosciuto meglio il Veneto. Fra queste si segnala la visita al Delta del Po presentata in questa sede (v. pp. 18-24). Anche il programma del 48° Convegno Nazionale (riportato in seconda di copertina e nell’allegato) è ricco di stimolanti “percorsi didattici” utili per conoscere il Molise. Inoltre, siccome la prassi geografica conferisce fondamentale importanza ai lavori sul campo, il Consiglio Centrale ha deciso di proporre annualmente ai soci, a partire dal 2005, un’ escursione nazionale che toccherà una regione italiana. Si inizia dal Piemonte grazie alla disponibilità subito manifestata dalla Vicepresidente Nazionale Carla Lanza la quale ha coinvolto vari studiosi di quel territorio (v. terza di copertina).
Ricordiamo da ultimo che abbiamo organizzato, tra il 30 settembre e il 3 ottobre, un viaggio di studio per rendere più facile ai soci la partecipazione al XVI Festival Internazionale di Geografia di Saint Dié des Vosges (v. p. 39 e terza di copertina).
Carlo Brusa
Ancora sulla Riforma per il secondo ciclo
Come era prevedibile, la situazione della Riforma per il secondo ciclo ha subito ulteriori cambiamenti rispetto al quadro prospettato dal Ministero e presentato nel gennaio 2005 alle parti sociali.
Purtroppo le correzioni effettuate risultano peggiorative rispetto alla precedente elaborazione, che aveva recepito in gran parte le nostre istanze e il nostro lavoro. Al momento (ma la situazione è ancora in evoluzione) si ha la sensazione che la “logica del bilancino” presieda all’accorpamento delle discipline e all’assegnazione del monte-ore, assorbendo molti degli sforzi che andrebbero prioritariamente destinati a ricercare le soluzioni migliori per la formazione delle nuove generazioni.
In questa ottica quale ruolo ha il sapere geografico? Le conoscenze relative alla Geografia (ovvero i grandi problemi nazionali e internazionali legati al territorio e all’ambiente) devono far parte del patrimonio culturale di un giovane che esce dal Liceo? Se la risposta è affermativa, come penso tutti debbano riconoscere (e non solo coloro che professionalmente sono legati a questa disciplina), non si comprende l’assenza totale della Geografia nel Liceo Tecnologico, nell’Artistico e nel Musicale. A peggiorare la situazione vi è l’aggregazione, sotto un’unica titolazione, di Geografia e Scienze nel Liceo Economico. Nel quadro precedente la Geografia era presente da sola, con due ore per quattro anni (primo e secondo biennio), per un totale di otto ore settimanali, mentre le Scienze comparivano soltanto nel primo biennio, con due ore settimanali, per un totale di quattro ore settimanali.
Gli Obiettivi Specifici di Apprendimento della Geografia prevedono, tra l’altro: lo studio della Terra come dimora dell’uomo, della popolazione e delle risorse economiche, lo studio dell’Italia, dell’Europa e delle grandi aree regionali, del mondo globalizzato e dei suoi squilibri.
Gli Obiettivi Specifici di Apprendimento delle Scienze prevedono: Elementi di Biologia, Scienze della Terra, Elementi di Chimica.
È assolutamente impossibile che un docente possa padroneggiare (e questo anche in una futura prospettiva) contenuti così ampi, vari e distanti; inoltre la denominazione comune “Geografia-Scienze” va a intaccare profondamente lo stesso statuto epistemologico della Geografia.
Ho sottolineato con forza a chi di dovere questi squilibri e il grave rischio per la nostra disciplina, in ciò sostenuto da tutte le associazioni geografiche ai massimi livelli. Tra l’altro la Geografia paga ancora il prezzo del perpetrarsi di interpretazioni inadeguate o errate dei suoi fondamenti. Abbiamo cercato di fare chiarezza tra i decisori; ci auguriamo di venire ascoltati.
Una profonda riflessione sulla Geografia nella scuola s’impone, ancora una volta, con urgenza: sta a tutti noi promuoverla ad ogni livello nei prossimi mesi.