Rivista – n.1 / 2012

2012 - n2
2012 - n1

L’ EDITORIALE

LA SCOMPARSA DI DOMENICO RUOCCO, Socio d’onore dal 1993, membro del Consiglio Centrale dal 1976 al 1988, presidente della Sezione Campania dal 1967 al 1973

Il primo dicembre del 2011 è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il professor Domenico Ruocco e con lui è scomparso uno degli ultimi rappresentanti dei docenti di geografia che in Italia hanno segnato l’evoluzione della ricerca e della didattica geografica dell’ultimo mezzo secolo. Dopo un periodo di insegnamento negli Istituti Tecnici Commerciali,
il professor Do- menico Ruocco nel 1958 conseguì la Libera Docenza in Geografia Economica e nel 1964 vinse il concorso a cattedra bandito dalla Facoltà di Economia e Commercio di Catania. Da incaricato e da titolare egli ha insegnato nelle Università di Napoli, Ca- tania, Salerno, Roma e Genova, dove ha concluso la sua carriera accademica, ed ha anche ricoperto prestigiosi incarichi istituzionali in qualità di rappresentante delle di- scipline geografiche in seno al Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Unione Geografica Internazionale, oltre ad essere stato per lungo tempo consigliere della Società Geografica Italiana, dell’AGEI e dell’AIIG. Riassumere in poco spazio la multiforme attività del professor Domenico Ruocco, in campo sia scientifico che organizzativo, non è semplice. Tra volumi e articoli egli ha pubblicato oltre 150 lavori su argomenti di vario interesse (CITARELLA F., a cura di, Studi Geografici
in onore di Domenico Ruocco, Napoli, Loffredo, 1994, pp. XXIII-XL), ha organizzato convegni e congressi nazionali, ha promosso e diretto vari gruppi di ricerca.
Ancorato ad una solida preparazione di geografia fisica, ma con lo sguardo sempre rivolto all’uomo come agente modificatore del paesaggio e dell’assetto territoriale, egli si è sempre mostrato aperto alle nuove sperimentazioni metodologiche, talvolta confutandole e talaltra implementandole del suo senso pratico e del suo entusiasmo.
Nelle Università in cui ha insegnato ha lasciato segni visibili con la formazione di numerosi allievi, molti dei quali giunti alla cattedra uni- versitaria, e con ricerche relative ad aspetti e problemi di interesse locale e regionale.
In questa sede mi preme sottolineare soprattutto le qualità morali del professor Domenico Ruocco: qualità che ritengo strettamente connesse alle sue doti di docente e che raramente sono riscontrabili nel mondo accademico. Carattere piuttosto schivo e riflessivo, egli è stato un maestro discreto ed autorevole, che ha stabilito rapporti di tipo paterno con i suoi allievi e con i suoi collaboratori, rapporti di affettuosa amicizia scevri di iattanza cattedratica. Soleva dispensare consigli, intervenire con decisione e sagacia negli scritti che i collaborati gli sottoponevano; ma, sempre attento all’ascolto delle idee diverse dalle sue, anch’egli sottoponeva i propri scritti a colleghi e allievi e ne discuteva, spesso con vivace veemenza, pronto ad accettarne le osservazioni ritenute ragionevoli. Con l’insegnamento nelle scuole medie superiori, inoltre, egli aveva acquisito un habitus mentale che istintivamente lo portava a coniugare ricerca e insegnamento: ricerca soprattutto diretta, svolta sul terreno e realizzata in gruppo con gli allievi. Erano quelle le occasioni più pro- pizie e più proficue in cui egli, acuto osservatore, rifletteva e faceva riflettere dialogando con gli allievi secondo una logica che lo portava a privilegiare il metodo induttivo rispetto a quello deduttivo.
La figura del professor Domenico Ruocco risalta chiara, nella sua complessità sotto il profilo di uomo e di studioso, dalla lettura di uno dei suoi ultimi scritti lasciatici a mo’ di testamento morale, la mia vita di Geografo. Si tratta di un volume autobiografico atipico in cui egli sa- pientemente intreccia la narrazione delle vicende personali e familiari con la grata memoria verso i suoi maestri, con continui riferimenti alla vita di colleghi, amici e collaboratori, con commossi ricordi dei luoghi che ha visitato e studiato e, soprattutto, con il costante richiamo alla sua terra natia, la Penisola Sorrentina, che rievoca con l’animo in- cantato di un bambino e che aleggia come un teatro im- materiale in tutte le vicende della sua vita: quella terra natia dove ora, precisamente a Massa Lubrense, riposa. Mentre chiudo questo breve profilo mi è stato comunicato anche il decesso della Sua gentile moglie, la signora Francesca, avvenuto a distanza di appena trenta giorni.
È una coincidenza dolorosa e imprevedibile, che però mi piace interpretare come la conclusione, forse provvidenziale, di una vicenda umana vissuta e conclusa nella solidarietà di un forte amore coniugale.

Carmelo Formica, Socio d’onore dell’AIIG

indice

1. L’indice

2. Editoriale: la scomparsa di Domenico Ruocco, di Carmelo Formica

CONTRIBUTI

3. Il 54° Convegno Nazionale dell’AIIG, Civitavecchia 17-22 novembre 2011, di Davide Papotti

8. Le politiche di coesione: la sfida della convergenza per le regioni europee, di Mario Cimmino

14. Studenti universitari e mobilità internazionale. Il caso della Sapienza Università di Roma, di Barbara Staniscia

20. E’ possibile uno sviluppo sostenibile? di Andrea Campione

25. Paesaggio geografico e pianificazione territoriale, di Emanuele Poli

30. Pensieri su frane, alluvioni e dolori, in Il pianeta degli uomini, rubrica di Giorgio Nebbia

LABORATORIO DIDATTICO

32.Geografia di classe. Percorso interdisciplinare per la scuola Primaria: dalla 1^ alla 5^ classe, di Anna Bossi

37. Un ponte tra Occidente ed Oriente: la Turchia, di Angela Caruso

38. Le nostre Alpi e la geografia, dagli artifici mnemonici del nozionismo alle odierne riflessioni scientifiche e umanistiche, di Elvio Lavagna

EVENTI E NOTE

45. «La Vallèe d’Aoste sur la scène» Cartografia e arte del governo: 1680-1860 , di Augusta Vittoria Cerutti

46. Una visita di particolare interesse: il Museo di Storia Naturale Antonio Stoppani, di Michele Ippolito

47. Pecorai e sviluppo locale, di Armando Montanari

48. La prematura dipartita di due autorevoli studiosi: Gabriella Arena e Giorgio Spinelli, di Cosimo Palagiano e Lidia Scarpelli

Copertina

Inserto fronte e retro:

IL TELERILEVAMENTO PER L’OSSERVAZIONE DEL NOSTRO PIANETA DALLO SPAZIO

Maurizio FEA, European Space Agency (ESA) – ESRIN, Frascati

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