L’EDITORIALE
Un grazie a Sergio Romano per aver ricordato l’importanza della Geografia Il giorno 11 gennaio 2006, nella sua rubrica “Lettere al Corriere” (Corriere della Sera, p. 37), Sergio Romano ha risposto a un lettore – il quale si chiedeva “perché venga trascurato nelle scuole lo studio della geografia” – mettendo in luce, da par suo, l’utilità del sapere geografico.Essendo una testimonianza importante per i geografi, la si ripropone in questa sede, ringraziando per l’autorizzazione alla stampa l’Autore e la Segreteria di Direzione (in particolare il dottor Francesco Faranda) del più diffuso quotidiano italiano. Chi non avesse avuto occasione di leggere l’articolo in precedenza, può farne ora oggetto di riflessione e discussione. Al riguardo ricordo che, dopo la lettura del pezzo dell’ex ambasciatore, Ernesto Mazzetti – vice presidente della Società Geografica Italiana (come lo fu Paolo Emilio Taviani a cui fa riferimento Romano) – ha inviato al Corriere interessanti considerazioni sull’ importanza del sapere geografico (v. Corriere della Sera, 16 gennaio, 2006, p. 23, “Interventi e repliche”). In seguito anche altri lettori hanno sentito il bisogno di manifestare le loro opinioni a testimonianza di un interesse diffuso per la geografia. Esprimiamo la nostra gratitudine a Romano per quanto ha scritto e per aver dato spazio alla materia da una tribuna di assoluto prestigio e largamente seguita qual è quella delle “Lettere al Corriere”. Faccio presente ai colleghi insegnanti che l’ editorialista ha iniziato e terminato l’intervento rifacendosi alle considerazioni e alla figura del suo professore di Geografia all’Università: Paolo Emilio Taviani. Questo è uno stimolo a confrontarci criticamente sulla qualità della nostra didattica e sul nostro modo di rapportarci con gli alunni. A tale riguardo un altro maestro della Geografia più o meno coetaneo di Taviani – Giuseppe Nangeroni – ricordava ai suoi allievi che gli studenti non incontrano la geografia, ma il geografo e, tramite costui, serbano una traccia positiva o negativa della materia per tutta la vita. Auguriamoci tutti che l’incontro con il docente di geografia – nelle scuole di ogni ordine e grado fino all’Università – sia sempre stimolante come quello con Taviani, Nangeroni, Gribaudi ecc. Anche questo ha contribuito – e può ancora contribuire – a far apprezzare la nostra disciplina. Carlo Brusa |
CONTRIBUTI3. Insegnare le trasformazioni urbane con la fotografia: annotazioni su una mostra dedicata a Torino nell’anno olimpico, di Cristiano Giorda
7. Regioni e confini politici. Le regioni alpine come modelli d’integrazione transfrontaliera, di Fabio Massimo Parenti 11. Per una valorizzazione delle potenzialità territoriali del Molise, di Monica Meini 20. Penetrare nella marginalità. La realtà del Molise, di Enza Santoro Reale 22. GEO: un nuovo mensile d’informazione geografica, di Carlo Brusa 23. Inquinamento in Cina, rubrica di Giorgio Nebbia 24. Riflessioni dopo il 2005: Anno Internazionale del Microcredito, di Adriana Galvani 30. AIIG Giovani: l’inizio di un percorso, di Roberto Colella 31. L’educazione ambientale nelle scuole in Cina, di Tiziana Calossi Opinioni a confronto: la riforma del secondo ciclo della scuola secondaria EVENTI E NOTE 41. “Elisée Reclus, Natura ed educazione”, Milano, 12-13 ottobre 2005, di Enrico Squarcina 42. “Silvio Zavatti, l’uomo e l’esploratore”, Fermo, 21-22 ottobre 2005, di Peris Persi 43. In memoria di Concetta Testa, di Angela Daniele Marcucci 44. Diploma statunitense in Italia, di Giuseppe Nicolini 44. In memoria di Lelio Pagani, di Renato Ferlinghetti 47. Vita dell’Associazione IL TELERILEVAMENTO PER L’OSSERVAZIONE DEL NOSTRO PIANETA DALLO SPAZIO Maurizio FEA, European Space Agency (ESA) – ESRIN, Frascati |