L’Abruzzo di Mario Fondi di Fernando Tammaro

Raccolta fotografica (1964 – 1966): disponibile online su AIIG Channel

Mario Fondi (1923-2012) docente universitario di Geografia a Napoli, Salerno e Firenze, autore del volume Abruzzo e Molise, UTET ed., 1970, 632 pagine, è stato anche un grandissimo fotografo, che ha donato il suo ricchissimo archivio alla Società Geografica Italiana. Un vero tesoro che testimonia con decine di migliaia di foto situazioni ambientali, paesaggi naturali ed urbani, aspetti di piccoli borghi e di grandi Città e della multiforme umanità che vi vive. Le foto qui presentate non compaiono nel volume sopra richiamato. Una selezione è stata esposta durante il 53 ° Convegno Nazionale AIIG a Giulianova Lido (Te), dal 16 al 20 ottobre 2010. Ad oltre 60 anni da quando Mario Fondi girando per l’Abruzzo produceva queste belle immagini, in numerosi luoghi e territori il paesaggio è stato fortemente modificato e varie antiche attività tradizionali fotografate da questo insigne Geografo, sono andate perse. In esse con acume critico e pittorico sapeva cogliere aspetti sostanziali. Attualmente sono diventate una testimonianza storico-ambientale di un Abruzzo che non esiste più, ma che è rimasto nella memoria e nel rimpianto di molti Abruzzesi che lo hanno conosciuto.  Tra le foto alcune mi ricordano suggestioni lontane. Quella che ritrae i canapari di Sulmona che esponevano nella grande piazza (Piazza Garibaldi) funi, sacchi ed altri prodotti ricavati dalla canapa. Erano un’attrazione a Sulmona ed anche noi allora giovani studenti degli anni sessanta (1956-61) li guardavamo con curiosità ammirando la maestria di questi artigiani mentre realizzavano in piazza le funi. Altra splendida immagine ritrae l’esposizione settimanale al mercato di L’Aquila (piazza Duomo) delle artistiche conche o altri manufatti di rame realizzate dai ramai locali, artigiani-artisti che si tramandavano di generazione la loro arte che in questa città risaliva al secolo XVI. Un mondo scomparso, rimasto vivo solo al ricordo degli anziani Aquilani. Anche sul Gran Sasso l’acuto occhio del Professore ha immortalato scene “storiche”. Sono i ricoveri trulliformi dei pastori fatti con pietre incastrate e gli stazzi delimitati da muretti a secco di Campo Imperatore. Non esistono più, soppiantati da capanni a tetto metallico ed i recinti son fatti con reti di fibre di nailon, sostenuti da pali di ferro di dubbia bellezza ed efficienza. Anche i capanni in pietra ed i muretti a secco sono scomparsi, ma la foto di Mario Fondi li ha resi vivi nella memoria di chi ha frequentato ed amato questa montagna.

Fernando Tammaro

Consigliere AIIG Abruzzo