Geografia per l’educazione alla cittadinanza

Educazione alla cittadinanza, un’urgenza nata su sollecitazione dell’ANCI che ha strutturato un progetto di proposta di legge che include l’educazione civica, l’educazione ambientale, la legalità, la Costituzione, il diritto italiano e quello europeo. Sembra che si delinei l’affidamento di questo insegnamento a docenti di discipline giuridiche, storia e filosofia. Grandi dimenticati in questo processo sembrano i docenti di geografia, che sono proprio quelli che studiano e fanno ricerca da tempo sull’educazione alla cittadinanza.  

I ricercatori geografi si sono interrogati e hanno ragionato per anni sul concetto di cittadinanza,  uno dei più recenti documenti che riassumono l’ambito d’intervento dei docenti di geografia è “la carta internazionale sull’educazione geografica” che nella sua versione del 2016 afferma esplicitamente:

La geografia è quindi una materia e una risorsa vitale per i cittadini del 21° secolo che vivono in mondo sempre più interconnesso. Una disciplina che ci consente di affrontare le domande relative a cosa significhi vivere in maniera sostenibile in questo mondo. L’educazione geografica aiuta le persone ad apprendere come convivere in armonia con tutte le specie viventi. La ricerca geografica soddisfa e al tempo stesso nutre la curiosità. Le prospettive offerte dalla geografia aiutano a una comprensione approfondita di molte sfide attuali, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, le scelte energetiche, il sovrasfruttamento delle risorse naturali e l’urbanizzazione…

Carta internazionale sull’educazione geografica, 2016

La scuola italiana è molto indietro, perché buona parte dei contenuti che si vogliono introdurre, erano studiati nei corsi di geografia prima del 2010, anno in cui il riordino ha operato la decapitazione della disciplina. L’educazione alla cittadinanza è un’esigenza che dovrebbe essere sentita come naturale aggiornamento in base al cambiamento degli stili di vita. Rileggendo la carta dell’educazione geografica, gli studiosi Gino De Vecchis e Cristiano Giorda nel 2018 scrivono:

L’educazione geografica contribuisce a sviluppare competenze fondamentali nella formazione della cittadinanza, come presentare il panorama di sfide e di rapidi cambiamenti che il sistema-mondo affronta costantemente, aumento della popolazione, rapidità del cambiamento climatico, gli impatti della globalizzazione e  le conseguenze delle crisi. “Le scale spaziali alle quali ogni cittadino e ogni comunità umana devono sviluppare la loro comprensione e la loro capacità di azione sono cambiate e tutte le sfide ambientali, economiche, politiche sociali e culturali comportano aspetti locali e globali che possono essere colti solo attraverso un’adeguata capacità di pensare geograficamente.

De Vecchis, Giorda (2018), La carta Internazionale sull’Educazione Geografica. Ed. Carocci
Obiettivo n.4 dell’Agenda 2030

L’educazione alla cittadinanza non può prescindere dalla conoscenza del mondo e richiama il concetto di cittadinanza globale. Proprio di educazione alla cittadinanza globale si parla nell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile 2030:

“Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta a uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.”

Par. 4.7 dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile 2030

Un tema riportato nella guida pedagogica dell’UNESCO 2018 “Educazione alla cittadinanza globale: temi e obiettivi di apprendimento” in cui emerge la visione di un’umanità condivisa, dell’interdipendenza politica, economica, sociale e culturale e dell’intreccio fra il locale, il nazionale e il globale. La nostra scuola non può ignorare che le azioni di un cittadino hanno conseguenze globali e per questo non può essere ignorato il contributo che l’educazione geografica può dare nel contesto del’educazione alla cittadinanza.