di Paola Pepe
Educazione alla cittadinanza, un’urgenza nata su sollecitazione dell’ANCI che ha strutturato un progetto di proposta di legge articolato che include l’educazione civica, l’educazione ambientale, alla legalità, alla conoscenza della Costituzione, il diritto italiano e quello europeo. Al momento sembra che si delinei l’affidamento di questo insegnamento a docenti di discipline giuridiche, storia e filosofia. Grandi dimenticati in questo […]
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di Paola Pepe
Educazione alla cittadinanza, un’urgenza nata su sollecitazione dell’ANCI che ha strutturato un progetto di proposta di legge articolato che include l’educazione civica, l’educazione ambientale, alla legalità, alla conoscenza della Costituzione, il diritto italiano e quello europeo. Al momento sembra che si delinei l’affidamento di questo insegnamento a docenti di discipline giuridiche, storia e filosofia. Grandi dimenticati in questo processo sembrano i docenti di geografia, che sono proprio quelli che studiano e fanno ricerca da tempo sull’educazione alla cittadinanza.
Infatti i ricercatori geografi si sono interrogati e hanno ragionato per anni sul concetto di cittadinanza e uno dei più recenti documenti che riassume l’ambito d’intervento dei docenti di geografia è “la carta internazionale sull’educazione geografica” che nella sua versione del 2016 afferma esplicitamente:
… Che si tratti di apprezzare la bellezza della Terra, il potere immenso delle forze che ne hanno plasmato le forme, o i modi spesso ingegnosi con cui le persone hanno creato le condizioni per poter vivere in diversi ambienti e circostanze, lo studio della geografia aiuta le persone a capire e apprezzare come si sono formati i luoghi e i paesaggi, come interagiscono le persone e gli ambienti, quali sono le conseguenze che derivano dalle nostre decisioni quotidiane che riguardano lo spazio e il mosaico delle culture e delle società diverse e interconnesse che esistono sulla Terra. La geografia è quindi una materia e una risorsa vitale per i cittadini del 21° secolo che vivono in mondo sempre più interconnesso. Una disciplina che ci consente di affrontare le domande relative a cosa significhi vivere in maniera sostenibile in questo mondo. L’educazione geografica aiuta le persone ad apprendere come convivere in armonia con tutte le specie viventi. La ricerca geografica soddisfa e al tempo stesso nutre la curiosità. Le prospettive offerte dalla geografia aiutano a una comprensione approfondita di molte sfide attuali, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, le scelte energetiche, il sovrasfruttamento delle risorse naturali e l’urbanizzazione…
L’educazione geografica contribuisce a sviluppare competenze fondamentali nella formazione della cittadinanza, come presentare il panorama di sfide e di rapidi cambiamenti che il sistema-mondo affronta costantemente, aumento della popolazione, rapidità del cambiamento climatico, gli impatti della globalizzazione e le conseguenze delle crisi. “Le scale spaziali alle quali ogni cittadino e ogni comunità umana devono sviluppare la loro comprensione e la loro capacità di azione sono cambiate e tutte le sfide ambientali, economiche, politiche sociali e culturali comportano aspetti locali e globali che possono essere colti solo attraverso un’adeguata capacità di pensare geograficamente (De Vecchis G. e Giorda C., 2018).
Nel 2017 fra le tematiche del PON è stata inclusa l’educazione alla cittadinanza europea, cioè la conoscenza dell’Europa e dell’Unione Europea, che sembrano un correre ai ripari da parte del MIUR sull’assenza di un serio corso di geografia che dia agli studenti la consapevolezza della loro stessa cittadinanza. Sempre fra le tematiche del PON appaiono le competenze di cittadinanza globale, intese come educazione ambientale, cittadinanza economica, corretti stili di vita. Tutte tematiche connesse con la geografia economica.
Una versione aggiornata e condivisa di cittadinanza è descritta nella guida pedagogica dell’UNESCO “Educazione alla cittadinanza globale: temi e obiettivi di apprendimento” in cui emerge una visione che oltrepassa i confini dello stato-nazione e offre la prospettiva del senso di appartenenza ad una comunità più ampia. E’ la visione di un’umanità condivisa, dell’interdipendenza politica, economica, sociale e culturale e dell’intreccio fra il locale, il nazionale e il globale. Del resto l’educazione alla cittadinanza globale è direttamente citata nel paragrafo 4.7 dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile 2030: “Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta a uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.”
Dunque mi chiedo, per l’insegnamento delle tematiche di educazione alla cittadinanza, non dovrebbero essere coinvolti anche gli insegnanti di geografia?
per approfondimenti:
Carta internazione sull’educazione geografica
La Carta internazionale sull’educazione geografica. L’eredità di Andrea Bissanti. (2018) a cura di Gino De Vecchis e Cristiano Giorda. Carocci editore120 pp.
Educazione alla cittadinanza globale: temi e obiettivi di apprendimento (2018) pubblicazione UNESCO
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]]>L'articolo Geografia: un mese di segnalazioni di irregolarità sembra essere il primo su Aiig.
]]>Siamo lieti di leggere dell’interessamento del ministro Bussetti ad occuparsi di risolvere il problema della carenza di insegnamenti geografici nella scuola italiana.
Nel frattempo un mese fa, abbiamo invitato i docenti di geografia della scuola secondaria di secondo grado, a segnalare le anomalie nell’attribuzione delle cattedre utilizzando il nostro modulo. Abbiamo ad oggi ricevuto circa quaranta segnalazioni da ogni parte d’Italia e abbiamo inviato delle lettere personalizzate, caso per caso, destinate ai dirigenti scolastici delle scuole segnalate, per sensibilizzarli al rispetto della normativa. Abbiamo constatato che è facile sfuggire, considerato che le norme per l’attribuzione di geografia nella scuola secondaria di secondo grado, sono cambiate ogni anno negli ultimi otto anni, creando situazioni di confusione che non fanno bene a chi lavora e arrecano danno agli alunni e alla reputazione della disciplina. In qualche caso abbiamo avuto immediati riscontri positivi, infatti in alcune scuole sono state rifatte le convocazioni.
L’azione dell’AIIG continuerà, il presidente Riccardo Morri e i responsabili della scuola secondaria di secondo grado si stanno occupando di sollecitare sia il ministero che gli uffici scolastici a risolvere questo stato di confusione normativa che espone i docenti A21 da troppo tempo ad irregolarità nell’attribuzione delle cattedre.
Continuate a sostenerci mandandoci le vostre segnalazioni.
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]]>Rivediamo e commentiamo qui le normative che riguardano le cattedre di geografia nella scuola secondaria di secondo grado. Oggi ci occupiamo di:
Istituti tecnici per il settore tecnologico
In questa tipologia di istituti tecnici, La geografia è presente come ora aggiuntiva di “geografia generale ed economica” introdotta grazie all’art. 5 del DL 12/09/2013 n. 104. Il collegio dei docenti decide […]
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]]>di Paola Pepe
Rivediamo e commentiamo qui le normative che riguardano le cattedre di geografia nella scuola secondaria di secondo grado. Oggi ci occupiamo di:
Istituti tecnici per il settore tecnologico
In questa tipologia di istituti tecnici, La geografia è presente come ora aggiuntiva di “geografia generale ed economica” introdotta grazie all’art. 5 del DL 12/09/2013 n. 104. Il collegio dei docenti decide se inserirla al primo o al secondo anno del primo biennio.
Attualmente la disciplina “geografia generale ed economica” deve essere attribuita alla classe di concorso A21-geografia per effetto del D.M. 259/2017. Le ore della disciplina possono essere attribuite a docenti della classe A50-scienze ma soltanto nel caso che ci siano meno delle 18 ore di cattedra: “ad esaurimento limitatamente alla salvaguardia della titolarità nel limite del contingente orario costitutivo della cattedra”.
Criticità:
1) La disciplina è presente con una sola ora al primo biennio, in tal modo un docente deve gestire 18 classi. Alcuni docenti si sono ritrovati ad avere più di 400 alunni, che vedono solo una volta la settimana, salvo imprevisti.
2) Il collegio decide se inserire la disciplina in prima o in seconda. C’è un arbitrio che tiene in sospeso il contingente orario disponibile ogni anno per la disciplina.
3) Le linee guida non tengono conto della totale assenza di prerequisiti.
4) La disciplina è sottodimensionata rispetto ai bisogni di alcuni indirizzi di studio: In particolare è inspiegabile l’assenza di un corso decente di geografia nell’indirizzo: Trasporti e logistica per le articolazioni “conduzione del mezzo” e “logistica”. Inspiegabile che sia assente un apporto serio delle discipline geografiche in indirizzi di studio come “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” in particolare nelle articolazioni “Gestione dell’ambiente e del territorio” e “Produzioni e trasformazioni”. Inspiegabile l’assenza di un vero apporto delle discipline geografiche nell’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”.
5) La disciplina è presente solo dal 2014, le condizioni di attribuzione alle classi di concorso sono cambiate quattro volte in quattro anni generando confusione, squalificando la materia nella percezione dei soggetti interessati della scuola e creando delle concrete difficoltà personali ai docenti lavoratori.
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]]>L'articolo A21: Assegnazioni discutibili di geografia e azioni dell’Aiig sembra essere il primo su Aiig.
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Mi scuserete se ho dovuto consultare la Treccani… la parola contingente ha molti significati, ma in questo caso indica che, se in un istituto tecnico c’è una parte di una cattedra (meno di 18 ore) di geografia al primo biennio e se in quella scuola c’è un docente titolare della classe A50, si consente di usare temporaneamente le ore di geografia per completare la cattedra del docente di scienze-A50 e non fargli perdere la titolarità. Invece la parola “limitatamente” significa che c’è un limite a questo tipo di assegnazione.
Il nuovo direttivo dell’Aiig è in carica dal 19 ottobre 2018 e si è subito trovato a fare i conti con decine di segnalazioni di docenti A21 che lamentano casi di assegnazioni di ore di geografia a docenti A50 senza rientrare nei limiti imposti dal decreto.
Per far fronte a questa situazione anomala che incide sulle cattedre di molti docenti A21 in tante parti d’Italia, il presidente dell’Aiig Riccardo Morri insieme a Paola Pepe (responsabile scuola dell’associazione) sta esaminando le lamentele dei docenti e sta contattando tramite lettera i dirigenti scolastici per illustrare la situazione specifica di quella scuola e sollecitare dei provvedimenti correttivi. Alcuni dirigenti stanno già rivedendo le loro decisioni, che in questa fase dell’anno scolastico incidono sulle cattedre a tempo determinato. Chiediamo il vostro aiuto, per cui abbiamo predisposto un modello che ognuno può compilare per segnalarci un’attribuzione di ore di geografia che appare difforme rispetto al D.M. 259/17.
Chi vuole aiutarci può compilare il modulo seguente:
Vi ricordiamo che chi vuole fare una segnalazione più approfondita può scrivere all’email: aiig.docentia39@gmail.com
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]]>Fino al 2010 in molti degli indirizzi tecnici e professionali la geografia economica si studiava come materia d’indirizzo con un monte ore che arrivava fino a otto ore nel triennio. Si studiavano fenomeni complessi del pianeta Terra, le risorse naturali, il loro legame con il sistema economico. Si osservavano i popoli, le loro culture. Si osservava l’evoluzione dei […]
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]]>Fino al 2010 in molti degli indirizzi tecnici e professionali la geografia economica si studiava come materia d’indirizzo con un monte ore che arrivava fino a otto ore nel triennio. Si studiavano fenomeni complessi del pianeta Terra, le risorse naturali, il loro legame con il sistema economico. Si osservavano i popoli, le loro culture. Si osservava l’evoluzione dei fenomeni globali naturali e antropici. Attraverso le tematiche geografiche si faceva come conseguenza l’educazione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile e l’educazione alla cittadinanza. Adesso rimane negli studenti un grande vuoto, un disorientamento, una perdita d’integrazione negli apprendimenti. Chi non conosce le tematiche geografiche perde la capacità di collegare fra loro i fenomeni globali. Tutto il sapere dello studente resta confinato e disconnesso, come una cellula privata del suo citoplasma.
Nel frattempo, mentre nel mondo il sapere geografico si evolve, integrando tutto il settore tecnologico dei sistemi informativi geografici, la scuola italiana arretra perdendo molto altro: tutta l’esperienza didattica dei docenti di geografia che hanno cominciato a vivere una pesante incertezza, a perdere le cattedre, le sedi, le ore di lezione e non hanno più avuto le condizioni per lavorare in modo efficace. Una disciplina così attiva e funzionale che si riduce fino a un’ora al primo anno dei professionali e degli istituti tecnici per il settore tecnologico. La disciplina che permetterebbe agli studenti di spiegarsi e forse dominare eventi naturali complessi, ridotta a una superficiale infarinatura di argomenti che è impossibile metabolizzare appieno. Senza una cultura geografica i nostri giovani si tuffano inermi nel mare della complessità, di fronte ai fenomeni globali più rischiosi come riusciranno a difendersi?
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]]>Ci troviamo ancora a parlare degli organici del primo anno degli Istituti Professionali riformati dal decreto 61/2017
In questi giorni si stanno finalmente svolgendo in tutta Italia riunioni informative dedicate ai dirigenti degli istituti professionali per presentare la riforma. Si parte l’anno prossimo 2018/2019 con il primo anno, tuttavia manca ancora lo Schema di regolamento ai sensi dell’articolo 3 comma 3, […]
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]]>Ci troviamo ancora a parlare degli organici del primo anno degli Istituti Professionali riformati dal decreto 61/2017
Ai dirigenti degli istituti professionali d’Italia:
Oggetto: Classe di concorso A21 Geografia – Istituti professionali – Organico di diritto A.S. 2018-19
L’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, conscia delle preoccupazioni provenienti dai docenti abilitati nella classe di concorso A21 riguardo alla sistemazione e composizione delle ore (e delle cattedre) di Geografia, con la presente nota intende ribadire alla S.V. ed al Collegio dei Docenti del Suo Istituto quanto segue:
1. Per tutte le operazioni relative all’organico 2018/2019, si deve fare riferimento alla nota MIUR 16041 del 29 marzo 2018 e al D.M. 259/17. Nei nuovi organici è necessario salvaguardare la titolarità dei docenti di tutte le classi di concorso della scuola, compresi quelli di geografia della classe A21. Qualsiasi assegnazione di ore di geografia a classe di concorso diversa da A21 è illegittima se produce come effetto la perdita di titolarità di un docente A21 sull’ambito territoriale di riferimento.
2. Negli istituti professionali la geografia è una materia prevista dal nuovo ordinamento all’interno dell’asse storico-sociale (D.lgs. 61/2017). Non si tratta più di ora aggiuntiva. L’asse storico-sociale è rappresentato da tre diverse classi di concorso e tre diverse discipline (Geografia A21; Storia A12; Diritto ed Economia A46). La distribuzione di ore delle materie va fatta in modo da evitare la perdita di titolarità dei docenti. Secondo il decreto sull’autonomia scolastica ART. 1 DEL D.M. 28.12.2005, Il decremento orario di ciascuna disciplina e attività non può essere comunque superiore al 20% del relativo monte orario annual La nota MIUR 16041 del 29 marzo 2018 (Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2018/2019) ribadisce questo aspetto, per di più attribuendo il vincolo alle classi di concorso, infatti si legge: Le istituzioni scolastiche avranno la facoltà, mediante apposita funzione del sistema informativo, di variare in aumento o in diminuzione (in tale ultimo caso nel limite del 20% del monte ore totale calcolato per ciascuna classe di concorso relativamente all’insegnamento correlato); Un collegio non può, quindi, procedere all’abolizione (illegittima) di una disciplina dell’ordinamento, non solo quando in organico c’è un docente titolare, ma anche quando rimangono spezzoni di cattedra.
Deve essere sottolineato che la formulazione della parte di organico riferita al primo anno degli istituti professionali è attualmente sospesa in attesa della pubblicazione del regolamento di cui all’art. 3 comma 3 del d.lgs 61/2017. In mancanza di istruzioni è prematuro individuare accorpamenti fra materie come ad esempio unificazione di storia e geografia in “geostoria”. Un’azione simile sarebbe comunque da leggere come una duplice illegittimità: la prima come eliminazione di una disciplina prevista nell’ordinamento; la seconda per aver assegnato l’insegnamento della classe A21 ai docenti di italiano (A12).
3. Si tenga conto infine, che i docenti di geografia A21 hanno vinto un ricorso al TAR contro il MIUR (TAR, Lazio-Roma, sez. III bis, sentenza 07/11/2017 n° 10289). Sono state considerata illegittime le assegnazioni di ore di geografia a classi di concorso diverse da A21 negli organici 2016/2017.
Per quanto fin qui esposto, si invita la S.V ed il Collegio dei Docenti del Suo Istituto a voler tenere fedelmente conto delle norme fin qui ricordate, al fine della salvaguardia di una disciplina già duramente colpita dalle riforme scolastiche del recente passato e del lavoro dei suoi docenti specialisti che sono oggi in grande difficoltà nel trovare ore sufficienti per il completamento di una cattedra, anche su più scuole.
Si rammenta altresì che la geografia generale ed economica costituisce un importante punto di convergenza, disciplinare e didattico, per la formazione culturale dei discenti ai valori della cittadinanza globale, all’educazione ambientale, alla conoscenza del mondo contemporaneo e dei suoi problemi.
IL PRESIDENTE DELL’AIIG
prof. Gino De Vecchis
L'articolo Istituti Professionali – Lettera dell’Aiig sembra essere il primo su Aiig.
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L’Aiig invia una lettera ai dirigenti degli istituti professionali che hanno eliminato la geografia
Informiamo i nostri soci che i dirigenti scolastici e i collegi docenti che hanno soppresso la geografia in alcuni istituti professionali, lo hanno fatto in maniera del tutto arbitraria. La disciplina va inserita a pieno titolo nell’asse storico-sociale del primo biennio e non può essere […]
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]]>di Paola Pepe
L’Aiig invia una lettera ai dirigenti degli istituti professionali che hanno eliminato la geografia
Informiamo i nostri soci che i dirigenti scolastici e i collegi docenti che hanno soppresso la geografia in alcuni istituti professionali, lo hanno fatto in maniera del tutto arbitraria. La disciplina va inserita a pieno titolo nell’asse storico-sociale del primo biennio e non può essere eliminata. Il dirigente che elimina una disciplina fondamentale commette un illecito e danneggia studenti e docenti. Per questa ragione stiamo intervenendo con una lettera firmata dal presidente prof. Gino De Vecchis, destinata ai dirigenti scolastici di alcuni istituti professionali che hanno già pubblicato sui loro siti quadri orari del primo biennio senza geografia.
Esortiamo tutti i soci che siano a conoscenza di situazioni simili a non sottovalutarle e a contattare il gruppo A21 dell’associazione all’indirizzo aiig.docentia39@gmail.com in modo da intervenire prima che gli organici siano resi ufficiali.
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]]>L’applicazione della riforma degli istituti professionali è alle porte. Dall’anno scolastico 2018/2019 le classi prime entreranno in un nuovo ordinamento che prevede un ripensamento del quadro orario e dell’organizzazione didattica. Nel nuovo quadro orario, le discipline sono raggruppate in assi. La disciplina “geografia” è presente al primo biennio (primo e secondo anno) inserita all’interno dell’asse storico sociale. L’asse […]
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]]>L’applicazione della riforma degli istituti professionali è alle porte. Dall’anno scolastico 2018/2019 le classi prime entreranno in un nuovo ordinamento che prevede un ripensamento del quadro orario e dell’organizzazione didattica. Nel nuovo quadro orario, le discipline sono raggruppate in assi. La disciplina “geografia” è presente al primo biennio (primo e secondo anno) inserita all’interno dell’asse storico sociale. L’asse storico-sociale prevede 264 ore nel primo biennio, che si traducono in 4 ore settimanali al primo anno e 4 ore al secondo anno da ripartire fra tre materie: “storia”,”geografia”, “diritto ed economia”.
Ogni istituto, in regime di autonomia scolastica, dovrà decidere come ripartire quelle ore fra le discipline, tenendo conto di molteplici criteri. Ne prendiamo in considerazione tre, uno qualitativo, uno quantitativo, uno basato sulla formazione degli organici.
Il criterio qualitativo è quello di congegnare il piano di studi in modo da garantire i risultati di apprendimento declinati in competenze, conoscenze ed abilità, quindi i collegi dei docenti, chiamati a decidere sulla ripartizione oraria, dovranno tenere conto dei risultati di apprendimento che il MIUR ha recentemente reso noti.
I risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi professionali, sono organizzati per “competenza di riferimento”. La geografia si presta al raggiungimento di diverse competenze, ad esempio Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo prevede un certo numero di abilità geografiche che sono attribuite sia all’asse storico-sociale che a quello scientifico-tecnologico.
Altro criterio di cui tenere conto per decidere come ripartire le discipline nell’asse storico-sociale, è quello quantitativo. Infatti è vincolante non decurtare una disciplina più del 20% del suo monte-ore. Per incontrare i criteri qualitativo e quantitativo presi in considerazione l’insegnamento di geografia non deve necessariamente essere di un’ora settimanale, potrebbe essere anche di due ore o più. Si deve trovare un equilibrio in modo che la somma delle ore di “storia”, “geografia” e “diritto ed economia” corrisponda al totale delle ore dedicate all’asse storico-sociale.
Se i criteri di scelta delle discipline fossero solo questi, non ci sarebbero difficoltà a dire che la geografia verrà rivalutata, ma la realtà è diversa. Infatti il decreto 13 aprile 2017 n.61 offre ai presidi la possibilità di formare gli organici basandosi sui docenti già titolari nell’istituto. In questo modo si tengono sotto controllo i “costi” e si limitano i soprannumerari, ma il meccanismo favorisce le classi di concorso numericamente più forti che hanno più docenti inseriti negli organici e mette in difficoltà i docenti della classe A21 che hanno poche titolarità nei professionali, a causa del fatto che, per costituire una cattedra di geografia A21 in un istituto professionale, finora ci sono volute diciotto classi prime o seconde.
Abbiamo quindi motivo di preoccuparci e di consigliare a tutti i docenti A21 che lavorano nei professionali, di vigilare sull’operato dei dirigenti scolastici e sui prossimi organici. Abbiamo già ricevuto spiacevoli segnalazioni di scuole che, tenendo conto solo del criterio relativo agli organici, hanno addirittura eliminato la disciplina geografia, che è invece espressamente prevista dalla riforma.
Ancora una volta, dobbiamo, all’interno delle scuole, non dare nulla per scontato, stare attenti e difendere la nostra disciplina.
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]]>Per chiarire meglio la condizione di assegnazione delle materie geografiche della scuola secondaria di secondo grado nel prossimo anno scolastico, abbiamo riassunto di seguito le decisioni del MIUR che si possono leggere nelle tabelle di maggio 2017. Vedete la nota Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2017/2018 – Trasmissione schema di Decreto […]
L'articolo Schema assegnazione materie geografiche a.s. 2017/2018 sembra essere il primo su Aiig.
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]]>di Docenti A-21
L’anno in corso è stato conseguito un risultato di grande soddisfazione per la Geografia e per l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, da molti anni impegnata su questo fronte con il Miur. È infatti entrato in vigore il 23/02/16 il
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 febbraio 2016, […]
L'articolo Classe A-21 (ex 39/A) e Nuovi organici 2016/2017 sembra essere il primo su Aiig.
]]>di Docenti A-21
L’anno in corso è stato conseguito un risultato di grande soddisfazione per la Geografia e per l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, da molti anni impegnata su questo fronte con il Miur. È infatti entrato in vigore il 23/02/16 il
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 febbraio 2016, n. 19
ossia il regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento, che doveva vedere la luce nel 2008 e che è stato ripetutamente rivisto prima della sua effettiva pubblicazione. Con questo Decreto si riconosce finalmente l’attribuzione delle discipline geografiche (Geografia; Geografia generale ed economica e Geografia turistica) negli Istituti tecnici e professionali, ai docenti di una sola classe di concorso denominata A-21. In tale classe confluiscono tutti i docenti della ex classe 39/A.
Per effetto dell’entrata in vigore del D.P.R. n. 19, l’AIIG ritiene del tutto irregolare un’attribuzione delle discipline geografiche a docenti di classi di concorso diverse dalla classe A-21.
Tuttavia, il Miur con il recente Decreto direttoriale 06/05/2016 n. 414 stabilisce tabelle di confluenza fra insegnamenti e classi di concorso diverse da quanto stabilito dal D.P.R. 14/02/2016 e rimette in discussione l’assegnazione degli insegnamenti geografici che si “potrebbero” ancora attribuire a docenti delle ex classi 60/A e 50/A, in una fase transitoria che coinvolgerebbe la formazione degli organici dell’anno scolastico 2016-17. In questo modo permane transitoriamente una condizione di “nuova atipicità” che si ritiene lesiva dei diritti dei docenti di geografia A-21. In particolare, si rileva la grave condizione – già esposta al MIUR – di quei docenti ex 39/A che, persa la titolarità alcuni anni fa, non riescono a rientrare nelle loro vecchie scuole, superati sempre da altri docenti meno specializzati. Si ritiene utile, a questo proposito, far valere il diritto d’insegnamento della geografia, faticosamente acquisito grazie anche all’azione costante dell’associazione, sottoponendo la controversa questione al TAR.
Si invitano, quindi, i docenti interessati a leggere l’appello fatto girare dal prof. Riccardo Canesi, che sta raccogliendo adesioni per un ricorso collettivo.
L'articolo Classe A-21 (ex 39/A) e Nuovi organici 2016/2017 sembra essere il primo su Aiig.
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