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Rivista n.4/2016 - Aiig

Rivista n.4/2016

2013 - n1
L’ EDITORIALE

Terremoto nell’Italia centrale:
il futuro riparte dalla scuola e dall’Università

Un terremoto arriva sempre all’improvviso e lascia macerie e desolazione. I geografi ben conoscono cause, tipologie, misure dei pur imprevedibili eventi sismici, così come sanno quanto complesso sia valutarne gli effetti, oltre i danni materiali.
Dopo il doloroso bilancio delle vittime, le ferite più profonde sono quelle che minacciano di disgregare le comunità, costrette dall’emergenza a dividersi, a vedere i propri membri trasferirsi in località più sicure. Ferite che nel mentre atterrano gli spazi rappresentativi del civismo e della spiritualità, di riflesso insidiano l’identità dei luoghi e innescano un altro grave rischio: la perdita, per la popolazione colpita, di una fruizione piena della cittadinanza sociale, come conseguenza del repentino collasso del grado di territorializzazione. Purtroppo lunga, fitta e tristemente nota è la sequenza dei terremoti che ha investito l’Italia centrale negli ultimi venti anni ripresentando puntualmente quelle criticità che i colleghi geografi dell’Ateneo di Perugia ebbero modo di evidenziare dopo il sisma umbro-marchigiano del 1997 a un convegno organizzato da Carlo Brusa a Macerata1.
Il terremoto del 24 agosto 2016 ha colpito gravemente le aree montane delle province di Rieti e di Ascoli Piceno. Le scosse telluriche del 26 e 30 ottobre hanno invece avuto il loro epicentro tra le province di Perugia e Macerata: il successivo sciame sismico ha dilatato notevolmente le dimensioni del “cratere”, in cui ad oggi rientrano 131 comuni compresi tra quattro regioni (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo) e sei province (Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Perugia, Rieti e Teramo).
Pure la geografia fisica sembra conoscere una riscrittura, per la deviazione o lo sbarramento dei corsi d’acqua provocati da frane, per le fenditure resesi visibili sui versanti dei monti Sibillini. Irriconoscibile la connotazione di quei comuni montani composti da più nuclei, divenuti pericolanti e rimasti isolati.
Anche i centri di piccole o medie dimensioni debbono
affrontare la deprivazione dello status dell’abitare, che in un istante è mutato per sito e per forma (tende, container, casette in legno). Intanto tra la gente si insinua il timore della “stabilità del provvisorio”, contrastato però dalla determinazione a rimanere sul posto, a ricostruire i paesi e a ripartire con le attività
economiche, come dimostra la ripresa dell’imbottigliamento e commercializzazione delle acque minerali a Castelsantangelo sul Nera, della lavorazione delle carni a Preci, dell’agroalimentare e dei prodotti surgelati a Visso.

Continua..

indice

2. Editoriale

Contributi

3. “Geografie disuguali. L’educazione geografica per l’inclusione”: il 59° Convegno nazionale dell’AIIG, di Monica De Filpo
9. Discorso di apertura del presidente nazionale, di Gino De Vecchis
10. Relazione del presidente all’Assemblea dei soci per l’anno sociale 2015-2016, di Gino De Vecchis
15. Il 33° Congresso Geografico Internazionale, di Barbara Staniscia
16. Mediterraneo. Frontiere, città, territori. Giornate della Geografia 2016, di Nadia Matarazzo
17. Territori, feste e musei, di Michele Filippo Fontefrancesco
19. Simposio Internazionale dei Docenti Universitari, di Michele Pigliucci
19. Convegno Internazionale “Cesare Battisti geografo e cartografo di frontiera”, di Davide Papotti
20. Pocket Park, un prodotto per la città, di Francesco Armato
26. Leggere, scrivere, abitare: proposte di ricerca e didattica tra geografia e letteratura, di Giada Peterle
31. La civiltà del gabinetto, in Il pianeta degli uomini, rubrica di Giorgio Nebbia

Laboratorio Didattico

32. “Mente geografica…mente aperta”. Progetto per un curricolo verticale, di Renata Allegri
39. Cibo, geografia e identità territoriale: il grano saraceno e la Valtellina, di Giancarla Maestroni

Eventi e note

43. Inaugurata la Linea Meridiana nella basilica di Santa Maria Novella a Firenze, di Laura Stanganini
44. Anno 1929: il giovane medico Ulrico Longo racconta il “suo” Periplo dell’Africa, di Carlo Brusa

48 Recensioni e segnalazioni

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