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L’ EDITORIALE1955-2015. I 60 ANNI DELLA RIVISTA DELL’AIIG
L’attualità degli editoriali di Elio Migliorini e di Aldo Sestini pubblicati sul primo numero del nostro periodico nato nello stesso anno della Fiat 600 “icona del boom economico italiano”
L’AIIG assicura i “passaggi di testimone” che sono alla base della lunga tradizione della rivista e che ne garantiranno il futuro. Il 2015, anno di Expo, assume una grande importanza anche per la nostra rivista che taglia il significativo traguardo dei sessant’anni di regolare pubblicazione e di diffusione non solo presso il mondo accademico ma anche presso quelli della scuola e dei cultori della nostra disciplina.
Si tratta di un intervallo di tempo ragguardevole e molto superiore alla durata di esperienze analoghe intraprese in precedenza in Italia. Elio Migliorini già nell’editoriale del primo numero, con grande acutezza, ne aveva intuito il motivo. Infatti – il presidente dell’AIIG dal 1954 al 1976 e direttore del nostro periodico dal 1955 al 1980 – notava che La Geografia per tutti (pubblicata “per iniziativa di Arcangelo Ghisleri dal 1891 al 1899”), L’opinione geografica (“organo personale di Pietro Sensini” data alle stampe dal 1905 al 1914), La Geografia (pubblicata dal 1912 per alcuni anni) e la Rivista di Geografia Didattica (“uscita per un ventennio dal 1917”) erano state il frutto dell’impegno personale di un unico studioso e per questo “tutte sono venute a cessare quando è venuta meno l’iniziativa dei singoli”. Non così la nostra rivista che è sempre stata – e non potrà non esserlo in futuro – strettamente innestata nell’attività scientifica e formativa del nostro sodalizio. Proprio per questo il Presidente Nazionale Gino De Vecchis, nella relazione letta all’Assemblea dei soci per l’anno sociale 2002/03, l’ha definita: “il primo e più importante biglietto da visita dell’Associazione” la quale ne garantisce anche i “passaggi di testimone”.
La rivista e l’aggiornamento dei docenti: un’esigenza che “deve essere vivamente sentita da ogni insegnante coscienzioso”
Sullo stesso primo numero della rivista un altro padre fondatore dell’AIIG, Aldo Sestini, ha offerto altri spunti di riflessione di notevole attualità. L’autorevole maestro ha ricordato infatti l’importanza di proporre con continuità materiali di aggiornamento e suggerimenti didattici per soddisfare un’esigenza che “deve essere vivamente sentita da ogni insegnante coscienzioso” e da ogni altro soggetto attento al “valore formativo e di orientamento generale della disciplina”. La qualità dei lavori pubblicati in questi sessant’anni, ha consentito a molti autori di ottenere un meritato riconoscimento accademico. Questo è avvenuto a partire dai primi anni di pubblicazione di quella che, allora, si chiamava La geografia nelle scuole per arrivare all’ultima tornata di idoneità per professore ordinario e associato in occasione della quale molti candidati hanno presentato saggi ospitati su quella che oggi si chiama Ambiente Società Territorio. Geografia nelle scuole.
Tramite il nostro periodico si è altresì sempre cercato di dare attuazione a quanto il direttore Migliorini, nel suo primo editoriale, auspicava circa la “opportunità, anzi la necessità di più stretti rapporti tra i docenti di Geografia di varie scuole, dalle Università alle Elementari”. Non per nulla, anche oggi la rivista ospita sia articoli di docenti universitari, non di rado si tratta di affermati maestri italiani e stranieri, di giovani studiosi e di docenti di scuole di ogni ordine e grado. In questo modo ha sempre fornito un importante contributo teso a ridurre, sempre secondo quanto auspicava Migliorini nell’editoriale, il “profondo distacco tra la ricerca universitaria, turris eburnea riservata a pochi privilegiati, e l’insegnamento medio condotto coi metodi delle generazioni scorse”.
La necessità far conoscere “convegni, riunioni, corsi di aggiornamento e altre attività culturali” organizzati dalle sezioni regionali e provinciali
Nel suo primo editoriale Migliorini, in riferimento a “convegni, riunioni, corsi di aggiornamento e altre attività culturali” organizzati dall’AIIG scriveva: “poiché non sarebbe stato agevole realizzare questi fini attraverso una sola Associazione centrale, è sembrato opportuno articolare l’attività in dodici Sezioni che dovrebbero costituire altrettanti centri geografici regionali”. Da vari anni le sezioni sono presenti in tutte le regioni italiane e in molte province ma i loro sforzi per la diffusione del sapere geografico e del suo insegnamento dovrebbero essere meglio conosciuti e maggiormente apprezzati a livello nazionale.
Consultando sia la rubrica “Vita dell’Associazone”, sia le segnalazioni di eventi si nota che, soprattutto negli ultimi anni, molte sezioni, purtroppo anche le più attive, sembrano aver perso l’abitudine di mandare alla rivista notizie riguardanti la loro attività.
Il direttore ricorre anche a questo editoriale, significativamente dedicato al sessantesimo del periodico, per ricordare, ancora una volta, ai dirigenti regionali e provinciali che la loro collaborazione è urgente e preziosa per la vitalità di tutta l’AIIG.