Chi? Cosa? Come? Quando? Dove? Perchè?
Queste 5 domande (le famose 5 W tanto care al giornalismo) sono sempre un buon punto di partenza: nella quotidianità, così come nella scuola e in questo blog.
Sapersi porre delle domande o comunque lasciarsi interrogare dalle esperienze che si vivono sappiamo essere una dote preziosa che si riceve solo grazie ad un impegno costante nel domandarci e domandare sempre di andare più a fondo nelle cose.
Come insegnanti, questa “metodologia” (molto geografica se vogliamo) ci dovrebbe essere molto familiare e nel cominciare questo blog vorrei riprenderla per partire proprio da qui.
Chi? Cosa? Come? Quando? Dove? Perchè? .. questo blog?
La geografia nelle scuole sta cambiando. In peggio sicuramente per quanto riguarda il monte ore che le viene attribuito. In meglio se si pensa alle possibilità che le tecnologie le stanno aprendo.
Questa pagina vorrebbe essere uno strumento utile per gli insegnanti di geografia e per questo tenterà di proporre diverse idee e diversi stimoli da utilizzare direttamente in classe. Tenterò di parlare poco e mostrare molto perchè il tempo che avete voi di leggere da uno schermo è sicuramente poco e prezioso. Allo stesso tempo però, se da una parte racchiude esperienze, stimoli, idee, proposte…, dall’altra vuole accogliere tutti i vostri contributi e commenti. Perchè se è stato utile o stimolante allora vale la pena parlarne!

Un primo stimolo che vorrei lanciarvi, oltre all’idea di riportare in voga l’uso delle 5W in qualsiasi contesto e non solo per scrivere un tema, è quello più generale di stimolare i bambini e i ragazzi a interrogarsi e a interrogarci! E… proprio su questo argomento ho letto qualche giorno fa diversi articoli interessanti sull’ultimo numero della rivista inglese Primary Geography (dedicato all’importanza di far parlare i bambine di geografia). Leggevo, e mi ha colpito molto, il fatto che che la fase del “Perchè?” che tutti i bambini vivono e nella quale continuano a bersargliarci di domande su qualsiasi piccola cosa, si conclude non perchè i bambini abbiano saziato le loro curiosità e la loro voglia di comprendere il mondo bensì perchè noi adulti spesso li scoraggiamo a continuare a farci altre domande.
Possibile che la nostra poca pazienza sia un limite per le conoscenze delle nostre future generazioni?
Come sempre, la nascita di una domanda è la condizione necessaria (ma non sufficiente) per trovare la risposta.

Questo è solo uno stimolo, piccolo. Altri ne verranno.

Nella speranza di incontrare il vostro interesse e leggere qualche vostro commento vi auguro:
Buon blog a tutti!

Giovanni Donadelli

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